Ci sono studi che evidenziano come la scelta vegetariana non è solo la più eco-sostenibile ma anche necessaria per prevenire una serie di patologie correlate al consumo di carne.
Come mai nonostante questa evidenza scientifica non c’è ancora un’idea così condivisa?
Di seguito, il Prof. Mauro Destino, Specialista in Scienza dell’Alimentazione e Direttore dello sviluppo software per la Nutrizione Vegetariana di Keyson, risponde ad alcune domande.
Da anni linee guida date da Agenzie Governative specificano che appunto noi dovremmo consumare molti alimenti vegetali, quindi gran parte di quello che mangiamo dovrebbe essere di origine vegetale e non di origine animale.
Il problema nasce quando dalle Linee Guida si passa a quello che avviene nella realtà.
Ciò che avviene infatti è molto diverso; la maggior parte delle persone sono convinte che consumare carne sia un fatto positivo e salutare nonostante siamo ormai quasi tutti a conoscenza che la carne, specialmente quella rossa, andrebbe limitata.
I consumi invece, addirittura quotidiani, sono ancora alti, anche se non dovrebbe essere così. Di conseguenza, noi non facciamo altro che prendere i nutrienti dannosi per la nostra salute oltre una certa soglia; soprattutto acidi grassi saturi.
Diventa così un regime alimentare non “salutare” a differenza del modello Mediterraneo il quale prevede un basso consumo di carne.
L’essere umano è l’unico a continuare a consumare latte anche dopo il periodo di svezzamento, è vero?
Si, succede che abbiamo una prima fase in cui consumiamo latte “di mamma” che si dice è specie- specifico cioè costruito per il piccolo d’uomo.
Superato l’allattamento materno, (ovviamente quando c’è) perché alcune donne ancora oggi pensano che l’allattamento non sia fondamentale, si passa a consumare un latte che invece non ci appartiene: il latte di mucca e quindi fatto per il vitello.
Quest’ultimo però non ha le nostre stesse necessità infatti è un latte più ricco in proteine rispetto alle necessità umane. È molto difficile una volta che ci allontaniamo da quelle che sono le prerogative naturali far coincidere a livello nutrizionale due alimenti che si chiamano entrambi “latte” ma che in realtà sono alimenti completamente diversi.
Esiste un reale rischio associato al consumo di latticini o è solo allarmismo?
No, non si tratta di allarmismo. Il latte e i suoi derivati sono alimenti complementari e secondo le Linee Guida dovrebbero essere consumati con moderazione invece noi assistiamo a situazioni ben diverse in cui l’uso è quotidiano.
Tutto ciò comporta una serie di conseguenze alcune molto moderne come le allergie o correlate. Ad esempio, la caseina sta dando dei problemi perché introdotta in quantità rilevanti, quindi è un rischio che deve essere conosciuto quanto più possibile.
Differenze tra vegani e vegetariani
Vegano si intende un modello alimentare completamente vegetale, cioè che non prevede la presenza di alimenti animali di nessun tipo. Nemmeno il miele può essere assunto perché prodotto dalle api.
All’interno della scelta vegetariana invece, possiamo avere anche altri modelli alimentari :
- il pesco-vegetariano: ovvero persone che ammettono anche il pesce, crostacei e molluschi, si intende un regime alimentare comprendente frutta, verdura, latte e latticini, uova ed escludente qualsiasi tipo di carne o prodotto da esse derivato.
- latto-ovo-vegetariano: la dieta più diffusa nel mondo occidentale, è quindi consentito l’uso delle uova, del latte, dei prodotti lattieri (yogurt, panna, burro, ricotta), del miele e di tutti gli altri prodotti di alveare (pappa reale, propoli, polline).
- ovovegetarianismo: un tipo di vegetarismo che consente l’uso di uova ma non di latticini, in contrasto con il lattovegetarismo. Coloro che praticano l’ovo vegetarianismo sono chiamati ovovegetariani.
Sono tutte situazioni in cui c’è un nucleo fondamentale di alimentazione vegetale e poi piccoli apporti di alimenti invece di origine animale sia diretti che indiretti.
La scelta vegetariana e le sue varianti sono dettate da motivi etici o anche salutistici?
Sono scelte in parte etiche e in parte salutistiche.
Attualmente sta prevalendo di più la seconda opzione.
Una scelta etica prevede tutto un discorso legato ai propri principi personali, poiché l’alimentazione vegetariana sia molto diffusa negli ultimi tempi nella popolazione italiana. Alcune ricerche hanno confermato che una buona alimentazione salutare, ci permette di andare avanti negli anni mantenendoci in forma e di avere una ridotta prevalenza di patologie.
L’ aspetto salutistico sembra quello che più si va accennando a cui si affianca naturalmente una situazione intermedia, ovvero un mescolamento tra le motivazioni etiche e quelle di tipo salutistico.