Parlando di integratori omega 3, visto l’ampio mercato, come facciamo a scegliere tra le diverse marche? A cosa dobbiamo stare attenti?
Fondamentalmente ci sono due o tre fattori da considerare quando si vuole iniziare una supplementazione di omega 3.
- Bisogna valutare la fonte di questi acidi grassi. Ad esempio sappiamo che i grandi pesci che contengono molti omega 3 come i tonni bianchi o il pesce spada presentano anche molti metalli pesanti e già questo potrebbe essere un criterio di valutazione nella scelta.
- Altrettanto importante è preferire un’azienda che attui un sistema di gestione della qualità. Oggi, per chi vuole operare in determinati settori come per esempio quello della salute, dell’alimentazione, è un prerequisito imprescindibile scegliere un’azienda che rispetti le norme.
Vi sono diverse certificazioni esterne che individuano i livelli di metalli pesanti all’interno di un prodotto:
- FOS (Friend of Sea) una certificazione di qualità sulla valutazione dell’ecosostenibilità
- IFOS (International Fish Oil Standards) un’organizzazione indipendente che analizza la qualità compositiva dell’olio di pesce e ne stima la percentuale di omega 3, la presenza di contaminanti e la stabilità chimico fisica. Purtroppo, il mare è ricco di inquinanti. Questi contaminanti possono entrare nell’organismo dei prodotti della pesca e da qui negli integratori. IFOS controlla che i livelli di questi elementi indesiderati rientrino nella norma.
- GOED (Global Organization for EPA e DHA), con l’obiettivo di garantire prodotti di massima qualità.
Ovviamente c’è anche da dire che se il prodotto non ha la certificazione IFOS non significa che il prodotto sia scadente.
Quindi è fondamentale:
- conoscere la sua provenienza,
- il pesce deve essere preferibilmente non di fondo, non predatori,
- avere un’azienda che certifica al massimo la qualità e che il prodotto sia di ottima scelta.
La concentrazione è sempre uguale? Perché alcune marche consigliano di assumere due capsule altre tre ad ogni pasto?
Questa è una scelta aziendale o di chi sviluppa l’integratore. Da un punto di vista scientifico, di biodisponibilità non abbiamo grandi differenze. Più che altro osserviamo il tipo di molecola che andiamo ad assumere perché abbiamo il fosfolipide, etil-estere, oppure trigliceride, trigliceride riesterificato e questi sono dettagli molto importanti perché uno può essere più disponibile, può avere un assorbimento anche migliore rispetto a un altro che invece è di scarsa qualità.
Come facciamo a sapere di quanto ne abbiamo bisogno?
Bisogna innanzitutto affidarsi ad un professionista che sia competente come un medico, specialista, biologo nutrizionista o un dietista che ci possa consigliare la giusta dose.
Ci sono due metodi: diretto e indiretto.
Il metodo indiretto riguarda principalmente l’anamnesi alimentare. Si fa un’anamnesi al soggetto, si va a valutare quanti omega sta assumendo con l’alimentazione se c’è un eccesso o un basso apporto e si personalizza infine la dose.
Con il metodo diretto invece, si ha la possibilità di dosare a livello plasmatico i livelli di acidi grassi omega 3 e omega 6, andiamo a fare un confronto del rapporto tra l’acido Arachidonico, l’acido Eicosapentaenoico, l’acido Arachidonico, l’acido Docosaesanoico e tra l’acido Arachidonico e l’acido Diomo gamma linolenico. In questo caso abbiamo una valutazione più significativa e possiamo personalizzare la dose con più sicurezza.
Per quanto tempo si possono assumere questi integratori? Un tempo limitato o anche per sempre?
Anche qui bisogna valutare una reale necessità. In caso di patologie infiammatorie su base autoimmunitaria, oppure un rischio cardiovascolare o patologia cardiovascolare, si può consigliare un’assunzione cronica senza problemi. Nella prevenzione semplice si può ciclizzare l’assunzione perché è importante ricordare che nell’assunzione cronica o acuta dopo circa tre settimane abbiamo un’alterazione delle membrane, in quanto diventano sature di questi omega 3 e possono rimanere alterate anche per lunghi periodi di tempo.
Quindi in una condizione più importante dove gli omega 3 possono svolgere un ruolo primario facciamo una supplementazione cronica. Una semplice prevenzione o per il benessere si può tranquillamente ciclizzare nell’arco dell’anno.
Tutti possono assumere omega 3? Ci sono delle controindicazioni se si eccede nell’uso?
In letteratura troviamo diverse segnalazioni di effetti avversi come un attacco da parte delle specie reattive dell’ossigeno, dei radicali liberi a queste molecole di membrana. Gli acidi grassi sono altamente polinsaturi e quindi sono più soggetti all’attacco delle specie reattive dell’ossigeno e questo potrebbe essere una problematica.
Altre segnalazioni sono ad esempio:
✓emorragie anomale,
✓alterazione del metabolismo lipidico e glucidico,
✓compromissione del sistema immunitario.
Questi effetti sono stati valutati ad altissimi dosaggi oppure in vitro o su soggetti patologici.
Per la popolazione sana ad oggi non abbiamo un livello massimo tollerabile di questi acidi grassi però ci viene d’aiuto “European Food Safety Authority “ (EFSA) l’Autorità Europea per la sicurezza alimentare.
Attraverso la revisione di tutta la letteratura presente dal punto di vista scientifico è emerso che a dosaggi da 1 a 6 grammi di complesso omega 3 oppure a circa 2 grammi di EPA, 1 grammo di DHA, anche a lungo termine per soggetti sani, bambini o adulti non ci sono assolutamente controindicazioni di significato clinico. Quindi, possiamo assumerli tranquillamente senza problemi.
Per casi in cui ad esempio un soggetto ha dei problemi di coagulazione sarà il medico a decidere se potrà assumere o no omega 3.
Altro discorso un individuo sano con alcuni disturbi che non hanno però un significato clinico.
Capita spesso in alcuni soggetti che assumono omega 3 di avere retrogusto di pesce, nausea, problematiche intestinali.
Questi sono degli effetti diciamo senza significato.
È possibile integrare gli omega 3 solamente con l’alimentazione? Quali sono i cibi che ne contengono di più?
Solo con l’alimentazione sicuramente è possibile perché non è obbligatorio assumere un integratore di omega 3 ma è importante che l’alimentazione sia ben bilanciata, che abbia un equilibrio
tra la via degli omega 3 e omega 6.
Ad oggi è difficile avere un alto apporto di omega 3 quindi, un’integrazione di prevenzione, un’integrazione ciclizzata, potrebbe essere interessante per chiunque.
Considerando cibi con un elevato quantitativo di omega 3, ad esempio lo sgombro, è impensabile assumerli tutti giorni, mentre con una perla o due di omega 3 si raggiunge già una dose che magari non arriva a quella dello sgombro però se assunta in modo continuo durante l’arco della settimana è più facile avere un livello costante.
Nel Software Keyson grazie al lavoro svolto dalla nostra collaboratrice scientifica Dott.ssa Paola Tomassini, potrete trovare la sezione “Anamnesi-Farmaci-Integratori” nella quale potrete inserire i farmaci/integratori che il paziente assume. Nella stessa pagina, troverete il riepilogo che riporta, se ce ne sono, i dati della visita precedente. Inoltre, registrando la terapia farmacologica in corso sarà possibile personalizzare il piano nutrizionale segnalando o escludendo dall’elaborato gli alimenti che sono sconsigliati durante l’assunzione dei farmaci.
Un regime alimentare adeguato, consentirà di ridurre gli effetti indesiderati associati alla possibile interazione farmaci-alimenti e massimizzare l’efficacia della terapia.