Cosa sono gli omega 3?
Quando si parla di omega 3 molto spesso si fa riferimento all’olio di pesce perché è un nutriente altamente ricco di questi acidi grassi a catena polinsatura denominati appunto omega 3.
Dobbiamo fare però un passo indietro per capire la loro funzione.
Innanzitutto, gli omega 3 sono degli acidi grassi essenziali: il nostro corpo non riesce a produrli autonomamente e quindi dobbiamo assumerli attraverso l’alimentazione.
Acido grasso Omega 3 per eccellenza è l’acido grasso alfa-linolenico ALA, comunemente si trova nelle fonti vegetali, quindi parliamo per esempio di olio di semi di lino, noci, frutta secca, canapa… Una volta assunto questo acido grasso va a formare i famosi omega 3 che troviamo nell’olio di pesce, ovvero l’acido eicosapentaenoico e l’acido docosaesaenoico.
A cosa servono?
Una volta incamerati all’interno delle nostre membrane sono in grado di esplicare un’azione positiva per il nostro corpo perché vanno a produrre una serie di molecole come ad esempio gli eicosanoidi, quindi parliamo
di prostaglandine, trombossani, leucotrieni e più a valle ancora, abbiamo altri importantissimi metaboliti come: lipossine, protectine, maresine… che hanno dei potenti effetti antinfiammatori ma anche lipolipidici, vasodilatatori e anti-trombotici.
È dimostrato che la loro integrazione è molto utile nei seguenti casi:
- riduce i lipidi plasmatici, quindi parliamo di una riduzione significativa di trigliceridi,
- riduce il colesterolo “cattivo”,
- riduce la pressione arteriosa a riposo,
- riduce la frequenza cardiaca.
Inoltre, abbiamo anche un miglioramento del flusso sanguigno perché sappiamo che molte delle patologie sono aggravate, o anche causate, da uno scarso afflusso di ossigeno nei tessuti e grazie ad una maggiore fluidità del sangue abbiamo un maggiore apporto di nutrienti e ossigeno.
Molto interessante è la prevenzione secondaria delle malattie cardiovascolari, ovvero per chi è già stato affetto da infarto integrare questi speciali acidi grassi può essere utile per evitare una recidiva. In merito a questo possiamo far riferimento allo studio “Gissi Prevenzione” che ha valutato, proprio come un’integrazione con omega 3 dopo un infarto miocardico acuto riduceva significativamente la mortalità e anche la recidiva di un secondo evento. Lo studio ha coinvolto oltre 11 mila pazienti.
Dopo 3 anni e mezzo di follow-up, nel gruppo trattato con omega 3, rispetto al gruppo di controllo trattato con placebo, si è registrata una riduzione del 20% della mortalità totale e del 45% del rischio di morte improvvisa. Questo dimezzamento del rischio è verosimilmente dovuto a un effetto antiaritmico fisiologico degli omega 3, che diventa importante quando la morte potrebbe sopraggiungere a causa di una “improvvisa” ed inarrestabile aritmia del cuore.
Quindi oltre a fare bene al cuore hanno anche altri benefici?
- Miglioramento dello sviluppo celebrale,
- ottimi effetti sulla visione,
- patologie correlate con la nutrizione,
- possono migliorare alcuni sintomi come quelli ad esempio della sindrome metabolica,
- miglioramento della sensibilità dell’insulina e quindi del metabolismo degli zuccheri,
- riduzione delle comorbidità associate,
- riduzione della pressione arteriosa, dei trigliceridi…
- moltissimi studi dimostrano come possono migliorare i sintomi di alcune patologie quali: artrite reumatoide, morbo di Crohn, psoriasi, dermatite atopica, fibrosi cistica…
Per chi è sano e pratica sport?
Sicuramente ha senso integrare con omega 3, in primo luogo per modulare in maniera positiva diciamo l’infiammazione. Noi sappiamo che lo sport o lo stile di vita possono creare quelle leggere alterazioni dell’asse ipotalamo-ipofisi che possono creare a lungo termine degli squilibri. Non dobbiamo però considerare l’omega 3 come una sostanza ergogenica come potrebbe essere la creatina, la caffeina…
Inoltre, ci sono stati studi specifici che hanno valutato l’efficacia degli omega 3 proprio sull’atleta, in particolare si è visto come migliorano la broncocostrizione indotta dall’esercizio.
Altro effetto potrebbe essere l’immunosoppressione indotta dall’esercizio ad alta intensità.
Gli omega 3, nello specifico il DHA, è capace di attraversare la barriera ematoencefalica e agire direttamente sullo stress ossidativo, sull’infiammazione, sul danno neurale proteggendo questo aspetto.
Altri studi ancora evidenziano, come sull’anabolismo cellulare, quindi l’ipertrofia muscolare, gli omega 3 contrastano l’atrofia.
Pensiamo a un soggetto infortunato, un atleta che sta fermo. Dopo pochi giorni va incontro proprio a un catabolismo muscolare e quindi sembra che gli omega 3 possano, per lo meno, ridurre questo effetto.
Ancora, si può pensare al benessere delle articolazioni, sappiamo che agiscono in maniera efficace su range di movimento, sulla cartilagine. Quindi, anche l’atleta che pratica sport, fitness, o semplicemente vuole fare una prevenzione avrà un beneficio da questi acidi grassi.
Differenza tra omega 6 e omega 3, perché è bene aumentare l’apporto di omega 3?
La differenza è dal punto di vista strutturale, perché abbiamo doppi legami inseriti diversamente, una lunghezza diversa della catena.
Anche gli omega 6 sono degli acidi grassi essenziali, vengono assunti da una fonte vegetale. Come gli omega 3 abbiamo delle fonti animali, ovvero il metabolita di questi, Acido Linoleico la fonte vegetale e l’Acido Arachidonico si trova soprattutto nelle carni e uova.
Fondamentalmente questi omega 6 sono importanti per la salute, ma non possiamo classificarli come buoni o cattivi. L’unica problematica sta nei quanti ne assumiamo. Oggi con l’alimentazione sono troppi rispetto al necessario.
L’effetto qual è?
Il verificarsi di una serie di condizioni stressanti nella nostra cellula, in particolare si è osservato come un aumento significativo di omega 6 potessero aumentare l’incidenza di patologie, soprattutto quelle cardiovascolari.
Infatti, all’aumentare di questi acidi grassi omega 6 in maniera significativa, aumentavano una serie di marker: i marcatori dell’infiammazione, aumentando:
- la viscosità ematica,
- un effetto di ossidazione del colesterolo “cattivo”,
- una soppressione del sistema immunitario
Quindi, tutta una serie di effetti che possono danneggiare la cellula ed emanare questi messaggi pro-infiammatori che portano poi alla problematica. Motivo per cui dovremmo aumentare gli omega 3 è per ripristinare l’equilibrio rispetto agli omega 6.
Ridurre l’apporto di omega 6 da un lato e aumentare quello degli omega 3 dall’altro.